Ti parlerò di quella potenza
che fuoriesce intatta e muta
latrando mentalmente
verso i tuoi passi frettolosi
condotti a testa bassa
nei pressi e di sfuggita
opposta all’altra ostentata
che entra mentre parliamo
con tutto il biondo seguito stempiato
pallido di applicazione a carte
risate ricorsi tra un essere e l’altro
uno alto uno basso uno minuto
in fila a salutare come fosse
omaggio dovuto alla partenza
come si aspettasse una notizia
di licenziamento o trasferimento
un qualche allontanamento
liberatorio di catene
per cui brindare
alla salute rimasta
ai cani.
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