Tutta l’acqua che scorre
tra me e la terra che fa madre
il suolo di alberi fiori uccelli
tutta l’acqua non basta
per l’invaso l’azzurro l’onda.
E sebbene mi attraversi
e alla natura colleghi
il mio essere al mondo
nei rivoli del mondo
si disperde e nelle gocce
che il cielo accoglie
essendo l’essere stesso
il corpo interposto
l’ostacolo all’immersione
al passaggio nella dimensione
dove il luogo fluttuante
è di particelle e tutti gli atomi
vibrano la stessa musica
cantando con le boccucce
rosa da coro d’ angeli
la stessa canzone.
E’ per questa resistenza che
ancora cerco e non appartengo
per essa diffido e allatto
ironica il fiato invisibile
del pathos.