Per la mia festa mi chiedo
se di reciproco inceda
o se invece lo smarrimento
sia una nota evidente del capo
se si veda il corpo vacillare
e le certezze il pensiero
questa lanuggine che infiora
le notti calde il piumone
quel girovagare senza meta
dei gesti eleganti cosa traduca
mi chiedo il fascino negli occhi
se veramente la luce si spande
nell’aria come polvere d’ali
senza smalto alle unghie
in quale fumo si converta
l’attrattiva in quale richiamo
sensuale il profumo del mare.
Deve reggere il canto
Deve reggere il canto
l’ispirazione le mani anziane
il lavorio della carta anche l’argento
ha il suo splendore
il disegno che spegne
al di sopra degli occhi
piegati nascosti
lasciati al corpo al rumore
senza morsetti un sobbalzo
un ascensore.
A me piace del mondo
A me piace del mondo la dimensione
che ti si porta addosso come camicia
confortevole e buona
fresca in estate e nel tepore d’inverno.
Mi piace d’avere tempo e respiro
per gli svaghi per scrivere gli amici
mi piace la sosta del pensiero
che procede a sbalzi ed improvviso.
Che s’accende di voce nel bianco
come adesso sereno nel cuore
di questo dolce capodanno
col dono ricco e insperato
degli auguri cari.