Il cuore non è mai al sicuro di Patrizia Cavalli

Il cuore non è mai al sicuro e dunque,
fosse pure in silenzio, non vantarti
della vittoria o dell’indifferenza.
Rendi comunque onore a ciò che hai amato
anche quando ti sembra di non amarlo piú.
Te ne stai lí tranquilla? Ti senti soddisfatta?
Potresti finalmente dopo anni
d’ingloriosa incertezza, di smanie e umiliazioni,
rovesciare le parti, essere tu che umili e che comandi? No, non farlo,
fingi piuttosto, fingi l’amore che sentivi
vero, fingi perfettamente e vinci
la natura. L’amore stanco
forse è l’unico perfetto.

Patrizia Cavalli

Loro forse credono alle idee

Loro forse credono alle idee
mentre dico dove arrivare
come sia libertà
il governo del proprio agire
l’argine e la spinta
l’icona pazza
di una macchina da guerra
nella sistolica sbagliata.

Forse che le dita hanno
un fuoco pari di consapevolezza
strette al palmo
alle falangi nell’incastro
dei tendini perfetti
capaci persino di soffocare
nel silenzio eterno
gli oppositori.

Come abbandono la grandezza

Come abbandono la grandezza
è uno stadio ulteriore del distacco
come sganciassi gli argini i vestiti
slegassi il corpo dai lacciuoli
respirando l’epica di madre
liberando lo spirito dai falchi
voli d’albatri e ambizioni
relegando i grandi stessi
nel teatro dei bisogni
fragili e mortali.

Diventa piccolo il trascorso
nell’attesa che si compia
la risoluzione dei cavalli
che corrano i miei angeli
puledri al vento
degli inganni.

Io fiorisco tra le mani

Io fiorisco tra le mani
un ventre meraviglia
tra l’omero e la spalla
tra i feriti
un calco osseo di brina
stuporosa.
 
Non è l’estate che mi chiama
non gli amici
è il lato oltre la facciata
umbratile scostante
da dove incombe l’autentico
il dolore.

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