Sapessi come tutto gira

Sapessi come tutto gira intorno
senza senso
c’è un bla bla immenso
nel quale non mi riconosco
quattro fessi al tavolo di fronte
parlano e ridono
con la bocca ripiena di cibo.

Masticano parole
triturando con i denti
pane salame e formaggi
ragusani.

Sapessi che sollievo sentirli
almeno umani
non alieni o mostri ottusi
incapaci di comprendere
la distanza invisibile
che s’interpone.

Io cerco la radice
trovandola nel cuore
scrostando intorno ad esso
a metri spessore di marcio
in superficie.

Io voglio immagini che dicono
bellezza allo sguardo
voglio la morbidezza della pelle
tua sotto la mia mano
la tenerezza che ricorda indicibile
i molti anni insieme.

Oggi mi chiedevo

Oggi mi chiedevo perché fosti pane
e fosti poi vino e poi corpo e anche sangue
perché nell’uva e nel grano
ostia bianca e farina
nel torchio e palmento
nell’albero e terra e frumento
nel calice fiasco o nei tini
come una proporzione
equivalenza rimando ed assioma
tra spirito e carne
tra uomo e divino
nel crisma che mutua
la forma trascende
in divina natura

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