tutto tace. non parla il mostro dentro. non il santo non il vate. tutto tace. non fiorisce una rosa o la parola. nè l’anima la segue. e il rumore che c’è intorno è meno di un sussuro. uno sbadiglio.
Quando penso che la vita è breve, i figli se ne vanno e i miei romanzi non saranno indimenticabili, anzichè farmi prendere dallo spleen (“Sono il Re di un paese piovoso…” scriveva il primo poeta che ho veramente amato, Baudelaire) mi avventuro come un turista accaldato nelle sempre fresche acque della mia vera ossessione: scoprire il luogo dell’estetico, convinto come lo era Dostoevskij che sarà la Bellezza a salvare il mondo. continua a leggere