Muore
il tempo assassinato
tra un passo nello screzio
e il giogo del lavoro
file di libri impiccati come aringhe
affumicate al sole
decollando spaginano
bocche ardite esposte
scotennate.
C’è un sorriso che appare
sulla copertina di un giornale
mille volte lontano
e mille ancora
i denti bianchi a chiostra
di vittorie
un nome invece muore
altrove come il tempo
per indifferenza di viole.
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