Lo Strappo nel Cielo from Stefano Meazza on Vimeo.
tratto da qui
La crisi, quindi: condizione di lucidità terribile, che mostra il mondo nella sua nudità e mutezza. Lo “strappo nel cielo di carta” è l’immagine che Pirandello (1904) usa per definire la condizione di Amleto[5]. Egli non si strugge per ciò che avviene nel suo mondo – la morte del padre, il tradimento della madre, l’amore per Ofelia -, bensì s’interroga sulla consistenza stessa di quel mondo. Amleto coglie l’inconsistenza della realtà. L’evento luttuoso ha in ciò soltanto il compito di fare alzare lo sguardo dell’uomo verso quella zona morta della visione, quel buco narrativo nel tessuto dell’essere: pone fine al divertissement, infinita parata di simulazioni che coprono la vistosa fessura. Lo strappo, evento meta-teatrale per un burattino, diventa meta-fisico per l’umano. La medesima immagine evoca Zweig per Tolstòj: “Vi è ora nella sua anima uno strappo, una fessura stretta e nera che l’occhio sconvolto fissa suo malgrado, nel vuoto di questa presenza estranea, fredda, scura, inafferrabile, dietro la nostra vita, calda e gonfia di sangue – l’eterno niente dietro l’effimero.” leggi tutto
Rispondi