Io non ci sono
e se anche mi vedete qui
le mani alla tastiera
sono altrove
nel buio dell’assenza
nel limbo dove eterno dorme
il giorno mai arrivato.
Io non sono essenza né presenza
non sono mai stata
non esisto adesso e neanche prima
(c’ero )
un dito mi trapassa
il vento mi attraversa
di trasparenza uccisa che mi avvelena il fiato
eterno nulla che sconvolge il vuoto
boccheggiante da milioni di orifizi
distanza accecante di parole.
Non sono invero neanche quelle
sulla carta o supporto digitale
nella stanza sospese o nell’aria circostante
se non nell’intenzione al dire
come polvere nella polvere del niente
a milioni negli anni anche a venire
a frotte a chili a profusione estrema
ad enne volte ancora
ed altre mille
lardo che cola luce
e negazione.
Sono venuto a farti un saluto anche qui. Forse se lo avessi fatto prima avrei visto meglio il nome…
Sorry.
Complimenti per il tuo spazio.
Paolo
il nome non c’è naturally, e questo mio commento di risposta mi sembra calzi alla perfezione in questo testo.
grazie della visita e dei complimenti.
PS. il nome l’avevo scritto nella presentazione in redazione