Ora che scrive intenso
Io rammento
che non era come questa
l’aria antica
che se il destino spinge
tra le braccia esplode il dramma
giù dalla torre in folle senza freni
e sprofonda nella gola disumano
senza ascolto né riserve
nè ragione e remora a tenere
e non c’è nulla che ferma il limite
del salto
a precipizio nudo di strapiombo
che si rivolta in tondo d’incoscienza
che lascia ingordo il battito diaframma
naufragando dolce in pietra
di sapore
Rispondi