Diventerò bellissima
di occhi grandi mandorlati
d’ovale in palpebre allungato
le ciglia nere allungandosi di tanto
faranno la pupilla languida e profonda
diventerò bellissima nella pelle bianca
del viso consumato
di una bellezza non solo graziosa
luminosa
sfollata attraverso gli orizzonti
di buche scarti schianti ponti
di una bellezza che ha nuotato
le schiere dei bulbi arroventati
e tra i marosi dell’amianto
diventerò bellissima
nell’ascesi purissima del bianco
scalando le montagne con le ali
ruotando senza sosta il tornio
del fuoco circostante
e fonderò di sale le mie vene
digiunando.
bella anche questa.
quel bianco delle lune mancate
sgomenta di non trovare
maniglie e chiavi
per chiudere la fretta