Prèveza di Kostas Kariotakis

 

Morte sono i corbacci che s’abbattono
sui muri neri e sulle rosse tegole,
morte le donne che fanno l’amore
come se sminuzzassero cipolle.

Morte le strade sporche, irrilevanti,
coi loro nomi illustri, altisonanti,
e l’oliveto, e il mare attorno, e ancora
il sole, morte in mezzo alle altre morti.

E morte il poliziotto che accartoccia
e pesa una razione “difettosa”,
morte i giacinti in fiore sul balcone,
e il professore che legge il giornale.

Distretto, Base, Guarnigione, Prèveza.
La banda ascolteremo di domenica.
Ho pure aperto un libretto di banca,
primo deposito dracme quaranta.

Passeggiando sul molo lentamente
domandi “esisto?” e poi “no, non esisti!”.
La nave arriva, in alto la bandiera.
Chissà se porterà il signor Prefetto.

Fra tutte queste persone,
se almeno una morisse di disgusto…
Contriti, silenziosi, compassati,
al funerale ci divertiremo.

da “Ultimi Testi” 1928 di Kostas Kariotakis (poeta, nato a Tripoli nel 1896, morto suicida a Preveza, in Epiro, nel 1928)

 

Luna

Sta fumosa luna in cielo
grande occhio immutabile
bianco volto di mistero.

Spalanca sguardi e vuoto
accende d’oltre infinito
ogni vago desiderio.

“E’ come la luce” di Emily Dickinson

It’s like the Light –
A fashionless Delight –
It’s like the Bee –
A dateless – Melody –

It’s like the Woods –
Private – Like the Breeze –
Phraseless – yet it stirs
The proudest Trees –

It’s like the Morning –
Best – when it’s done –
And the Everlasting Clocks –
Chime – Noon!

Emily Dickinson

È come la luce
splendore senza forma
è come un’ape
armonia senza tempo. 

È segreto come i boschi
come il vento è senza

parole eppure muove
gli alberi  più superbi.

E’ come il più fulgido
mattino quando è finito

e gli orologi eterni

battono Mezzogiorno.

traduzione by Semantica

Alone

Quando mai amore amato

amai leccando vastità

che se il pensiero sfrigola

castagne spreme lingue

fuoco rutilante dove

s’alza arena langue

solo se ti servo alone

chiamami nel lampo

dammi l’inventario

delle occhiate

just one

vela l’incostanza di veleno

fallo con senza

indifferenza

giaci nel boudoir d’incenso

e brucia.  

Beauty di Emily Dickinson

Estranged from Beauty –  none can be
For Beauty is Infinity –
And power to be finite ceased
Before Identity was creased –

Emily Dickinson

Nessuno è estraneo alla Bellezza

perché la Bellezza è Infinito

e la possibilità d’essere finiti cessò

prima che l’Identità prendesse forma 

 traduzione by Semantica

Io abito la Poesia di Emily Dickinson

Io abito nella Possibilità-

Una casa più bella della Prosa-

Più ricca di finestre-

Superba- per le porte-

Di stanze come cedri-

impenetrabile all’occhio-

E per tetto infinito

la volta del cielo-

Gli ospiti- i più squisiti-

Per occupazione- questa-

spalancando le mani sottili

accogliere il paradiso.

Emily Dickinson

Fine in fieri

Informi giorni ed occhi

i bulbi liquefatti l’ingranaggio

il monitoraggio accurato dei sintagmi 

svolto dentro gli orologi

al tempo stesso informi.

Contiene solo attese 

il molteplice risveglio

nell’attrito movimento 

gridare ed ardere d’inferno

infilare passi fino a cento 

per travasi d’abbagliante

vivere e  morire

di fine desolata

infinitamente.

Non ti muovere

Lei chiedeva aiuto

ed era

poco prima di morire

all’amica disse

se puoi  stammi vicina

ad alcuni chiese scusa ad altri solo

perdono

poi buttò alle spalle 

ogni respiro e giù dal ponte

in fondo alla scarpata

concluse i propri sogni

da leone

del resto ormai era tardi

e poi qualcuno già l’aveva scritto

che non bisogna amare troppo

perciò lui vada in pace

da ogni peccato assolto

infatti lo sapete no

che son le donne

a scegliersi gli amanti.

Gotica

Tu che non mi hai mai cantato

di nessun parto generoso

e per la frusta hai perso il vento

il nome

il mio scalpello ucciso dalla noia

tu che hai distratto

la penna dalla carta

a stilettate e morsi

calibrati

l’altra che mi dipinge ambigua

di broccato

strega gotica e discinta

io che di mostri ne ho piene le bisacce

stanchi i reni

cervello mani ed interiora

il midollo che geme trenta versi

stremati da rigori siderali

un’altra storia è quella

che la poesia fiorisce dal costato

bianca sulla bocca

che tanto scriverla

non salva.

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